domenica 17 luglio 2016

"Terre More mtb trail" Turcio - Monte Forno - Val di Nos

....A volte le cose nate per caso si rivelano essere le migliori.... Infatti una serie di fortuite circostanze
fa' si che lavoro domenicale ed impegni vari ci permettano all'ultimissimo momento di salire in sella per un'ennesima appagante uscita in mtb,.... ma andiamo per ordine. Partiti senza una meta precisa da località Turcio, ci ritroviamo a pedalare verso Gallio e attratti da un magnifico cielo azzurro  che incornicia la "montagna alta" decidiamo di andarla a trovare  procedendo però
a "vista" cioè, come già più volte sperimentato andiamo avanti prefissandoci  delle mete poste a distanze brevi in modo da potere variare a nostro piacimento l'itinerario in completo "free spirit". Ecco che una volta superate le rampe che ci portano verso malga Busafonda, Campomulo e Campomuletto, ammaliati dalla magnificenza del panorama che si scaglia dinnanzi a noi, all'improvviso ci balena l'insana idea di andare a ripercorrere quello che lo scorso abbiamo battezzato "Terre More mtb trail". Detto, fatto,
presi dalla frenesia di gustarci la succulenta discesa che ci attende, come bambini golosi di divorare liberi un vaso di Nutella, velocemente e senza accorgerci superiamo malga Fiara, Campofilone, Piazza Saline fino ad arrivare nei pressi di monte Forno. Breve sosta per settare le sospensioni in modalità discesa e regolare la videocamera e.....via... si parteee!!!!. Come cavalli sbizzarriti percorriamo l'entusiasmante sigle track che segue la traccia del sentiero n°836, un susseguirsi di passaggi veloci,
relativamente facili  ma allo stesso tempo appaganti, in un continuo zigzagare tra ambienti selvaggi di indiscusso fascino. Con qualche brevissima pausa per fare qualche foto e regolare nuovamente la GoPro giungiamo al Fontanello di Boscosecco, qui entrando nel bosco il sentiero cambia, a tratti il fondo diventa smosso ed insidiose rocce levigate  rese viscide dall'umidità richiedono attenzione, ma l'adrenalina ormai è alle stelle e superiamo a palla anche queste insidie. Possiamo riprendere fiato sul breve tratto
di mulattiera che ci porta a Casare Busette, dove però ci attende l' iperveloce  discesa su strada sterrata che lungo la Val di Nos ci catapulta in zona Gastagh, Da qui seguendo sentieri "segreti" che si snodano tra le fitte abetaie che come un vellutato mantello ricoprono il terreno di origine morenica, sfiorando il paese di Gallio rientriamo a località Turcio, dopo avere percorso circa 42 km e superato oltre 1000 mt disl +. Un peccato che oggi l'amico biker Beppe, amante di questi luoghi non abbia potuto tenerci compagnia, perchè in trasferta su un' affollata spiaggia....



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domenica 10 luglio 2016

Monte Grappa mtb: sentieri 105 & 95...e divagazioni enduro version...!!!

Dopo una settimana intensa di impegni "istituzionali" passata tra noleggiare e riparare bici ed
escursioni con nuovi amici/e, decidiamo di rilassarci un po' regalandoci una "sgambatina" che prevede la salitina al a cima Grappa partendo dal Crespano. All'ultimo momento alla solita compagnia si aggiunge super Beppe, biker di vecchia data che ultimamente ha ripreso seriamente a pedalare. Fin da subito il ritmo sostenuto che imprime sulle rampe che salgono al santuario della Madonna del Covolo fa presagire che l'uscita odierna non sarà certo una passeggiata. Comunque con qualche breve
fermata e con l'aiuto di qualche santo del vicino santuario rispettando la tabella di marcia, con un'afa incredibile, arriviamo a malga Ardosetta, superato un' strappo su sterrato sbuchiamo sull'asfalto terminale della Strada Giardino che sale da Semonzo e da lì in breve siamo al rifugio Bassano, sosta obbligata x birra e coca e si riparte direzione sacrario. Giunti nei pressi del perimetro sommitale  dell'imponente opera, nonostante stessimo spingendo a mano e in maniera defilata per rispettare al massimo la
sacralità del luogo, veniamo assaliti a più riprese da alcuni alpini in congedo che effettuavano servizio di sorveglianza, i quali ci intimano senza tanti preamboli di sloggiare, uno in particolare  minacciandoci si rammarica di non avere a portata di mano un bastone perché secondo lui sarebbe servito egregiamente come mezzo dissuasivo.....che gentaglia che cè in giro, invece di preoccuparsi a redarguire le numerose donzelle in abiti succinti, vista la calorosa giornata girando tra le lapidi, mettevano in
mostra le grazie che mamma natura le ha dotate...!!!Intanto discutendo eravamo arrivati nei pressi della partenza del sentiero n° 20, l'inizio già prefissato della nostra prima cavalcata discesistica della giornata, sparati a palla ci lasciamo velocemente alle spalle in nostri "amici" e tra i pendii pullulanti di fiori violacei lungo l'aereo single track arriviamo all'incrocio della statale che porta verso il rifugio Scarpon e Feltre. Breve tratto di bitume e una veloce strada sterrata ci catapulta verso Osteria Vecia, Val
Boscon fino a Campocroce, dove parlando con un accaldato biker che stava salendo, il quale ci conferma la recente manutenzione e sistemazione del sentiero n°95  decidiamo di buttarci a capofitto in modalità "kamikaze" verso Borso del Grappa. Il sentiero si rivelerà essere un entusiasmante infinita sequenza di tornantini con tratti dal fondo bello compatto ritmicamente intervallato da pronunciati dossi per lo scolo delle acque meteoriche, praticamente una lunghissima discesa stile bike park "enduristico".
Un ultimo tratto su asfalto infuocato ci riporta dopo avere percorso circa 35km e ben 1500 d+ verso Crespano  dove era iniziata questa entusiasmante uscita in mtb





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venerdì 1 luglio 2016

...In mtb sui luoghi della Grande Guerra: il Monte Fior...

A volte capita che una serie di fattori girino per il verso giusto e allora senza molti preamboli si riesca ad estrarre dal "cilindro del prestigiatore" un'uscita in bici top come quella odierna. Complice una giornata soleggiata contornata da una leggera brezza ci troviamo a pedalare lungo un percorso ricamato tra ambienti selvaggi di rara bellezza pullulanti di variegate fioriture multicolor
i. Ma l'amenità dei luoghi non deve farci scordare che anche qui, sul Monte Fior, cento anni fa', giovani "fiori" non ancora sbocciati in uomini venivano recisi da quella maledetta ed insensata tempesta chiamata guerra, fatti ed episodi che, chiudendo per un attimo gli occhi ci sembra di rivedere ricordando le pagine magistralmente scritte dal grande Emilio Lussu nel suo libro intitolato "Un anno sull'Altopiano"






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