domenica 29 dicembre 2013

Monte Fior con le ciaspole...e altre storie

28 dicembre

......il racconto....

Mattinata di "libera uscita" da sfruttare e dubbio da sciogliere...mtb o ciaspole?
Breve ragionamento e "il dado è tratto", stavolta mi regalo un bel giro tosto con le racchette da neve!
.....brina mattutina a malga Slapeur....
Senza quasi accorgermi mi trovo già a parcheggiare l'auto sullo spiazzo posto a quota 999 mt. lungo la provinciale che da Gallio conduce a Foza, in prossimita della grande curva con terrapieno, dove la Val Miela esaurisce i suoi dirupi verso i pendii prativi che sovrastano il santuario della Madonna del Buso. Solitario mi incammino lungo l'erto sentiero Cai n° 861e veloemente guadano quota. Salendo mi tiene compagnia  per un cerco tratto il gorgoglio dell'effimero ruscello che giocando a nascondino fra i sassi scorre sul fondo della valle, mentre dall'alto degli scogli delle Melette Davanti un gruppo di camosci osserva i miei movimenti e capito che non sono per loro un pericolo continuano a brucare l'erba abbarbicati alle rocce. Arrivato sul pianoro di Bocchetta Slapeur calpesto la neve, ma visto che è ben ghiacciata e non si sprofonda, non conviene calzare le racchette e  allora di buon passo raggiungo malga Slapeur. Senza fermarmi supero le casare e seguendo il terreno che già tante ho percorso, punto  verso i 1795 mt. dell'anticima del Fior. Giunto sullo spartiacque mi attende un vento deciso che solleva la tagliente brina depositata durante la notte e sospinge insidiose nebbie e mi accompagna fino sulla vicina sommità del monte Fior. Fra i giochi di nebbie guardo il panorama che mi circonda,   nonostante quasi ogni inverno venga a fare il "mio personale pellegrinaggio" su questi luoghi, ogni volta provo senzazioni forti e mentre lo sguardo spazia verso l'orrizzonte ,nella  mente affiorano spezzoni degli scritti di Emilio Lussu o le parole meno note che da bambino sentivo raccontare dai vecchi reduci che qui combatterono. Affido al vento i miei pensieri e mi dirigo verso malga Montagna Nova dove faccio un breve spuntino e decido di rientrare al punto di partenza passando per il selvaggio e aspro territorio dei "Frattoni". Qui non esistono sentieri , ma solo vertiginosi pendii,cenge e ghiaioni dove il solo modo per uscirne è quello di seguire le tracce dei camosci, unici depositari dei segreti per superare i passaggi più difficili,  veri padroni incontrastati di queste lande desolate. Superato indenne anche questa esperienza e lasciatomi alle spalle oltre 800 mt. di dislivello fatti discesa, ritorno "felice come un bambino" per la bella escursione fatta, al piazzale dove avevo,  parcheggiato l'automobile quando le luci del nuovo giorno facevano capolino fra le foschie all'orrizzonte......
...pronti si parte...
..dall'alto i camosci controllano il territorio...
...arrivato a Bocchetta Slapeur...
le casare di malga Slapeur
malga Lora e sullo sfondo il massiccio del Grappa
verso il monte Fior
la piana di Marcesina
la cima del Fior
sculture di ghiaccio
pannelli ad effetto"televisivo"
..lo sguardo spazia verso la pianura...
da "Un anno sull'Altopiano" di Emilio Lussu
la dorsale dal monte Spil verso il Fior
la "città di roccia" verso Montagna Nova
le casare di malga Montagna Nova
sul pendio verso i "Frattoni" sullo sfondo il paese di Asiago
PER VEDERE TUTTE LE FOTO DELL'USCITA CLICCA QUA:
https://www.facebook.com/pages/Altopiano-Bike-Mountain/490600147651870#!/media/set/?set=a.683935601651656.1073741892.490600147651870&type=1

Nessun commento:

Posta un commento